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mercredi 18 juillet 2012

L'AMORE NELL'ASCOLTO



CRISTIANI  PERCHÉ  ASCOLTATORI 


Se uno ama, ascolta e se uno ascolta e ama, necessariamente cerca di far piacere alla persona amata. E' l’amore che nutriamo per una persona, ciò che rende questa persona ienteressante per noi; è l’amore che ci spinge a dare peso, valore, importanza alle sue parole. Quando si ama , tutto ciò che dice la persona amata ci interessa, ci colpisce, ci fa vibrare, ci piace , ci affascina, ci fa vivere…quando si ama, non ci si stanca mai d’ascoltare la persona che amiamo, …chiedete ai genitori che hanno dei figli innamorati, quante ore passano al telefono !!! ….è cosi! Solo se esiste un rapporto d'affetto, di simpatia, di stima, d’ammirazione, diventiamo recettivi alle parole che l’altro ci rivolge.

Se l’altro però ci è indifferente, allora anche le sue parole ci sono indifferenti. Se poi l’altro è una persona che non riusciamo a mandar giù o, peggio ancora, che detestiamo, allora è quasi certo che rigettiamo quasi tutto di ciò che può dire e troviamo sempre il modo di demolire o di criticare le sue parole. È stato l’atteggiamento dei capi religiosi nei confronti di Gesù  rifiuto, opposizione, antagonismo e ostilità.

Siccome è attraverso la Parola che noi entriamo in relazione, ci comunichiamo, ci riveliamo e ci diamo agli altri, ascoltando e accogliendo la parola del nostro interlocutore, è tutta la sua persona che noi facciamo entrare nella nostra vita. Nell’ascolto, noi le spalanchiamo le porte del nostro cuore e della nostra mente, affinchè il nostro essere entri in comunione e si confonda con il suo. Nell’ascolto dell’altro, io mi impadronisco di tutto ciò che l’altro mi comunica e mi dà di sè stesso. Grazie alla sua parola, mi li riempio di lui, mi arriscisco di lui … Sicchè, attraverso l’ascolto della persona che amiamo, noi introduciamo in noi la sua anima, il suo spirito, il suo cuore; diventiando una sola mente, un solo cuore, un solo spirito con essa.

Ora, ascoltare Gesù significa ascoltare Dio, perchè la Parola che egli ci rivolge non è sua, ma del Padre.. Accogliere nella nostra vita la Parola di Gesù equivale a fare entrare Dio nella nostra vita, questo Dio che Gesù chiama Padre suo e Padre nostro («Salgo al Padre mio e al Padre vostro, Dio mio e Dio vostro»). Padre. Aver in noi lo Spirito di Gesù equivale dunque ad aver in noi lo Spirito di Dio. Infatti lo Spirito che Gesù ci trasmette è in realtà lo Spirito di Dio del quale egli si è nutrito tutta la sua vita . Essere uniti a Gesù, significa essere uniti a Dio e al suo Spirito. Ecco perchè nel vangelo di oggi Gesù dice: «‘Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» .

Se noi siamo uniti a Dio e se noi abbiamo il suo spirito ( perchè abbiamo accolto la Parola di Gesù), questo spirito, ci dice Gesù, sarà il nostro Paraclito.  Paraclito” è una parola che viene dal greco e che significa colui che sta vicino per difendere, proteggere, sostenere, guidare, illuminare, insegnare, fare capire meglio. Il Paraclito è lo spirito di Dio che abbiamo ricevuto da Gesù e che diventa ora la nostra guida, il nostro maestro. Quando Gesù era fisicamente presente fra i suoi discepoli, era lui il loro maestro e la loro guida. Ma adesso che non è più fisicamente presente, egli continua ad essere il nostro maestro e la nostra guida, ma attraverso lo spirito che ci ha lasciato e che è venuto ad abitare in noi attraverso l’ascolto della sua parola. Ecco perchè Gesù diceva che era necessario che lui partisse (morisse) perchè noi ricevessimo il suo spirito, cioè perchè il suo Spirito potesse prendere posto nella nostra vita. Ecco perchè nel vangelo Gesù dice che questo Spirito continuerà ad istruirci come lui faceva quando era in mezzo a noi e continuerà a ricordarci le esigenze d’essere suoi discepoli :« lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Lasciandoci il suo Spirito, Gesù ci lascia anche il segreto o piuttosto la sorgente, il motivo della nostra pace. Se noi possediamo veramente lo Spirito di Gesù, siamo necessariament in pace con Dio, con noi stessi e con gli altri.

Con Dio: perchè ci sentiamo amati e voluti da lui e dunque non ne abbiamo più paura. Siamo in pace con noi stessi, perchè, possendo lo Spirito di Dio, guardiamo a noi e alla nostra vita con gli occhi di Dio. E siccome Dio è un essere che accoglie, tollera, usa pazienza, capisce, scusa, perdona e ama sempre, anche noi abbiamo uno sguardo più indulgente, più benevolo, più comprensivo nei nostri confronti ...ci scusiamo, ci perdoniamo, capiamo che non siamo perfetti e che non dobbiamo neppure essere perfetti per essere accolti da Dio e così ci accettiamo come siamo, senza agoscia, senza rimpianti, senza rammarichi, senza troppi rimorsi, senza troppi sensi di colpa, ma facendo fiducia a Dio che, nel suo amore, ci salverà lo stesso con e nonostante i nostri difetti e le nostre colpe. E questo sentirci accolti e accettati da Dio, malgrado le nostre carenze ed i nostri limiti ci riempie gioia, di serenità e di pace.

E quando ci sentiamo in pace con Dio e con noi stessi, diventiamo magnifici strumenti di pace intorno a noi. Il discepolo di Gesù è essenzialmente una persona che possiede la pace, al punto che la pace diventa la sua caratteristica ed il suo segno distintivo. Infatti insieme al suo Spirito, essa è il regalo più bello che Gesù risorto ci abbia lasciato .

MB

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