(Seconda Domenica d’Avvento A)
C'è una certa agitazione al centro della pagina di
Vangelo di questa seconda domenica di Avvento.
È l'agitazione della folla che
corre nel deserto "da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona
adiacente il Giordano". Tutti corrono nel deserto: ma per vedere che
cosa?Nel deserto della Giudea è apparso Giovanni, un predicatore che battezza e
annuncia la venuta del Regno di Dio. Il
Vangelo descrive Giovanni come una
persona "selvaggia", che porta "un vestito di peli di
cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi" e che si nutre
"di locuste e miele selvatico". Persona decisamente insolita,
originale e solitaria; non è un predicatore come gli altri. Ma come può
avvenire che a causa di questo strano uomo molta gente decida di lasciare la
propria casa e di correre nel deserto per ascoltarlo ?
C'è un'attesa che spinge questa folla nel deserto;
c'è un desiderio che sta a cuore a
questa gente. Essi accorrono da ogni parte perché hanno intravvisto in
quello strano profeta la "voce che grida nel deserto", cioè uno la cui parola dà finalmente voce ai loro desideri,
che si fa l’interprete delle loro aspirazioni e dei loro bisogni più vitali.
Vivono tempi duri, tempi di violenza, di ingiustizia, di soppruso, di
sopraffazione, di povertà. La gente è
sempre pronta a correre dietro a coloro
che annunciano la venuta di tempi nuovi, di giorni migliori ;va là dove spera
udire un messaggio liberatore e forse la ricetta che li aiuterà a uscire fuori
dalla loro condizione di miseria. È sempre così, da che mondo è mondo:
quando ci si trova in cattive acque, quando si vivono momenti di prova, situazioni difficili, si
cerca un messaggio di speranza ; si è pronti a seguire chiunque ci propone dei
rimedi ai nostri mali.
Come la gente ai tempi del Battista, anche noi
oggi proviamo inquietudine e insoddisfazione.
Anche noi, come gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme, abbiamo
bisogno di trovare qualcuno che ci aiuti a trovare la pace e a realizzare i nostri desideri: desideri di
affetto, di calore, di amicizia;
desideri di serenità, di tranquillità, di pace; ma soprattutto il
desiderio di una vita che sia davvero buona, all’insegna del dono e
dell’attenzione agli altri, dell’amore dato e ricevuto, del perdono, della benevolenza e della generosità.
Ma da
chi andare, come fare per realizzare i desideri del nostro
cuore? È ancora Giovanni che ci indica
la strada che dobbiamo percorrere per incontrare Colui che può riempire il nostro
cuore ed accendere in noi il fuoco che infiammerà la nostra esistenza : "Io vi battezzo
con l’ acqua ; ma colui che viene dopo di me è più potente di me... Lui vi
battezzerà, vi immergerà nel fuoco dello
Spirito ". Giovanni ci indica e ci conduce da Ges , cioè da colui
che è può davvero dare compimento, al di la`di ogni nostra attesa, alle aspirazioni più profonde del nostro cuore. È
lui, Gesù, il nostro Maestro ed il nostro Signore. È lui, il Volto di Dio in mezzo
a noi, la via che conduce alla felicità vera ; è lui colui che possiede la verità che ci
libera dagli errori; è lui colui che
possiede il segreto di una vita piena di senso.
Così il vangelo
di oggi, attraverso la figura carismatica di Giovanni Battista, ci rimanda a Gesù, l’uomo nel quale si sono espressi ed incarnati tutti
i desideri di Dio. L’Avvento è il tempo che ci è dato per lasciarci invadere e trasformare dallo
Spirito di Gesù, che è lo Spirito stesso di Dio. Se lasciamo agire in noi lo Spirito di Gesù,
egli brucierà le scorie delle nostre
debolezze morali e dei nostri egoismi umani e farà di noi delle creature nuove, delle persone trasformate, animate da un cuore
nuovo, capaci d’amare alla maniera di
Dio. Allora ci accorgeremo che nello Spirito di Gesù tutti i nostri desideri più profondi sono
esauditi; e sperimentaremo
finalmente la pace del cuore di cui abbiamo tanto bisogno per
trascorrere la nostra esistenza nella gioia, nella pace e nella serenità.
BM
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