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lundi 9 décembre 2019

Desiderio dell'uomo e promessa di Dio



(Seconda Domenica d’Avvento A)


C'è una certa agitazione al centro della pagina di Vangelo di questa seconda domenica di Avvento.  È l'agitazione della folla  che corre nel deserto "da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano". Tutti corrono nel deserto: ma per vedere che cosa?Nel deserto della Giudea è apparso  Giovanni, un predicatore che battezza e annuncia la venuta del Regno di Dio.  Il Vangelo  descrive Giovanni  come una  persona "selvaggia", che porta "un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi" e che si nutre "di locuste e miele selvatico". Persona decisamente insolita, originale  e solitaria; non è  un predicatore come gli altri. Ma come può avvenire che a causa di questo strano uomo molta gente decida di lasciare la propria casa e di correre nel deserto per ascoltarlo ?

C'è un'attesa che spinge questa folla nel deserto; c'è un desiderio che sta a cuore a  questa gente. Essi accorrono da ogni parte perché hanno intravvisto in quello strano profeta la "voce che grida nel deserto",  cioè uno la cui  parola dà finalmente voce ai loro desideri, che si fa l’interprete delle loro aspirazioni e dei loro bisogni più vitali. Vivono tempi duri, tempi di violenza, di ingiustizia, di soppruso, di sopraffazione, di  povertà. La gente è sempre pronta  a correre dietro a coloro che annunciano la venuta di tempi nuovi, di giorni migliori ;va là dove spera udire un messaggio liberatore e forse la ricetta che li aiuterà a  uscire fuori  dalla loro condizione di miseria. È sempre così, da che mondo è mondo: quando ci si trova in cattive acque, quando si vivono  momenti di prova, situazioni difficili, si cerca un messaggio di speranza ; si è pronti a seguire chiunque ci propone dei rimedi ai nostri mali.

Come la gente ai tempi del Battista, anche noi oggi proviamo inquietudine e insoddisfazione.  Anche noi, come gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme, abbiamo bisogno di trovare qualcuno che ci aiuti a trovare la pace e a  realizzare i nostri desideri: desideri di affetto, di calore, di amicizia;  desideri di serenità, di tranquillità, di pace; ma soprattutto il desiderio di una vita che sia davvero buona, all’insegna del dono e dell’attenzione agli altri, dell’amore dato e ricevuto, del perdono,  della benevolenza e della generosità.

Ma  da chi  andare, come fare  per realizzare i desideri del nostro cuore?  È ancora Giovanni che ci indica la strada che dobbiamo percorrere per incontrare Colui che può riempire il nostro cuore ed accendere in noi il fuoco che infiammerà  la nostra esistenza : "Io vi battezzo con l’ acqua ; ma colui che viene dopo di me è più potente di me... Lui vi battezzerà, vi immergerà  nel fuoco  dello  Spirito ". Giovanni ci indica e ci conduce da Ges , cioè da colui che è può davvero dare  compimento,  al di la`di ogni nostra attesa, alle  aspirazioni più profonde del nostro cuore. È lui, Gesù, il nostro Maestro ed il nostro Signore. È lui, il Volto di Dio in mezzo a noi, la via che conduce alla felicità vera ; è  lui colui che possiede la verità che ci libera dagli errori; è  lui colui che possiede il segreto di una vita piena di senso.


Così il vangelo  di oggi, attraverso la figura carismatica di Giovanni  Battista, ci rimanda a Gesù, l’uomo  nel quale si sono espressi ed incarnati tutti i desideri di Dio. L’Avvento è il tempo che ci è dato  per lasciarci invadere e trasformare dallo Spirito di Gesù, che è lo Spirito stesso di Dio.  Se lasciamo agire in noi lo Spirito di Gesù, egli brucierà le scorie delle nostre  debolezze morali e dei nostri egoismi umani e farà  di noi delle creature nuove, delle  persone trasformate, animate da un cuore nuovo,  capaci d’amare alla maniera di Dio. Allora ci accorgeremo che nello Spirito di Gesù tutti  i nostri desideri più  profondi sono  esauditi;   e  sperimentaremo  finalmente  la pace  del cuore di cui abbiamo tanto bisogno per trascorrere la nostra esistenza nella gioia, nella pace e nella serenità.


BM


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