CRISTIANI PERCHÉ ASCOLTATORI
Se
uno ama, ascolta e se uno ascolta e ama, necessariamente cerca di
far piacere alla persona amata. E' l’amore che nutriamo per una
persona, ciò che rende questa persona ienteressante per noi; è
l’amore che ci spinge a dare peso, valore, importanza alle sue
parole. Quando si ama , tutto ciò che dice la persona amata ci
interessa, ci colpisce, ci fa vibrare, ci piace , ci affascina, ci fa
vivere…quando si ama, non ci si stanca mai d’ascoltare la persona
che amiamo, …chiedete ai genitori che hanno dei figli innamorati,
quante ore passano al telefono !!! ….è cosi! Solo se esiste un
rapporto d'affetto, di simpatia, di stima, d’ammirazione,
diventiamo recettivi alle parole che l’altro ci rivolge.
Se
l’altro però ci è indifferente, allora anche le sue parole ci
sono indifferenti. Se poi l’altro è una persona che non riusciamo
a mandar giù o, peggio ancora, che detestiamo, allora è quasi
certo che rigettiamo quasi tutto di ciò che può dire e troviamo
sempre il modo di demolire o di criticare le sue parole. È stato
l’atteggiamento dei capi religiosi nei confronti di Gesù
rifiuto, opposizione, antagonismo e ostilità.
Siccome
è attraverso la Parola che noi entriamo in relazione, ci
comunichiamo, ci riveliamo e ci diamo agli altri, ascoltando e
accogliendo la parola del nostro interlocutore, è tutta la sua
persona che noi facciamo entrare nella nostra vita. Nell’ascolto,
noi le spalanchiamo le porte del nostro cuore e della nostra mente,
affinchè il nostro essere entri in comunione e si confonda con il
suo. Nell’ascolto dell’altro, io mi impadronisco di tutto ciò
che l’altro mi comunica e mi dà di sè stesso. Grazie alla sua
parola, mi li riempio di lui, mi arriscisco di lui … Sicchè,
attraverso l’ascolto della persona che amiamo, noi introduciamo in
noi la sua anima, il suo spirito, il suo cuore; diventiando una sola
mente, un solo cuore, un solo spirito con essa.
Ora,
ascoltare Gesù significa ascoltare Dio, perchè la Parola che egli
ci rivolge non è sua, ma del Padre.. Accogliere nella nostra vita la
Parola di Gesù equivale a fare entrare Dio nella nostra vita, questo
Dio che Gesù chiama Padre suo e Padre nostro («Salgo al Padre
mio e al Padre vostro, Dio mio e Dio vostro»). Padre. Aver
in noi lo Spirito di Gesù equivale dunque ad aver in noi lo
Spirito di Dio. Infatti lo Spirito che Gesù ci trasmette è in
realtà lo Spirito di Dio del quale egli si è nutrito tutta la sua
vita . Essere uniti a Gesù, significa essere uniti a Dio e
al suo Spirito. Ecco perchè nel vangelo di oggi Gesù dice: «‘Se
uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi
verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» .
Se
noi siamo uniti a Dio e se noi abbiamo il suo spirito ( perchè
abbiamo accolto la Parola di Gesù), questo spirito, ci dice Gesù,
sarà il nostro Paraclito. ” Paraclito”
è una parola che viene dal greco e che significa colui
che sta vicino per difendere,
proteggere, sostenere, guidare, illuminare, insegnare, fare capire
meglio. Il Paraclito è lo spirito di Dio che abbiamo ricevuto da
Gesù e che diventa ora la nostra guida, il nostro maestro. Quando
Gesù era fisicamente presente fra i suoi discepoli, era lui il loro
maestro e la loro guida. Ma adesso che non è più fisicamente
presente, egli continua ad essere il nostro maestro e la nostra
guida, ma attraverso lo spirito che ci ha lasciato e che è venuto ad
abitare in noi attraverso l’ascolto della sua parola. Ecco
perchè Gesù diceva che era necessario che lui partisse (morisse)
perchè noi ricevessimo il suo spirito, cioè perchè il suo Spirito
potesse prendere posto nella nostra vita. Ecco perchè nel vangelo
Gesù dice che questo Spirito continuerà ad istruirci come lui
faceva quando era in mezzo a noi e continuerà a ricordarci le
esigenze d’essere suoi discepoli :« lo Spirito Santo che il
Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Lasciandoci
il suo Spirito, Gesù ci lascia anche il segreto o piuttosto la
sorgente, il motivo della nostra pace. Se noi possediamo veramente
lo Spirito di Gesù, siamo necessariament in pace con Dio, con noi
stessi e con gli altri.
Con
Dio: perchè ci sentiamo amati e voluti da lui e dunque non ne abbiamo
più paura. Siamo in pace con noi stessi, perchè, possendo lo
Spirito di Dio, guardiamo a noi e alla nostra vita con gli occhi di
Dio. E siccome Dio è un essere che accoglie, tollera, usa pazienza, capisce, scusa, perdona e ama sempre, anche noi abbiamo uno
sguardo più indulgente, più benevolo, più comprensivo nei nostri
confronti ...ci scusiamo, ci perdoniamo, capiamo che non siamo
perfetti e che non dobbiamo neppure essere perfetti per essere
accolti da Dio e così ci accettiamo come siamo, senza agoscia,
senza rimpianti, senza rammarichi, senza troppi rimorsi, senza troppi
sensi di colpa, ma facendo fiducia a Dio che, nel suo amore, ci
salverà lo stesso con e nonostante i nostri difetti e le nostre
colpe. E questo sentirci accolti e accettati da Dio, malgrado le
nostre carenze ed i nostri limiti ci riempie gioia, di serenità e
di pace.
E
quando ci sentiamo in pace con Dio e con noi stessi, diventiamo
magnifici strumenti di pace intorno a noi. Il discepolo di Gesù è
essenzialmente una persona che possiede la pace, al punto che la
pace diventa la sua caratteristica ed il suo segno distintivo.
Infatti insieme al suo Spirito, essa è il regalo più bello che Gesù
risorto ci abbia lasciato .
MB
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire